Non è nuova a medaglie mondiali, ma passare dagli ori come timoniera, il ruolo che più di tutti trascina gli altri, all’argento e ora al bronzo come singolista, il ruolo che più di tutti trascina te stessa, fa di Giulia Clerici un grande esempio di canottaggio. Ai Mondiali U19&U23 di Varese la moltrasina, al primo colpo (classe 2003 e quindi primo anno U23) ha conquistato un netto bronzo nel singolo pesi leggeri della categoria dei giovani quasi adulti.
Bissa così il podio dell’anno scorso a Plovdiv, quando fu argento mondiale sempre in singolo ma tra le Junior e si conferma specialista di una disciplina che si sa quanta dedizione comporta, ricordando e rinnovando per altro l’impresa di un’altra bianconera, capostipite del decennio d’oro della Canottieri Moltrasio: esattamente 8 anni fa infatti, sempre sulle acque della Schiranna, Sara Magnaghi vinceva in solitaria l’argento iridato U23.
Giulia parte forte, ma soffre il lago mosso, è quarta, ma dà tutto quello che aveva risparmiato in semifinale, la greca Anastasiadou e la turca Ozbay non si allontanano troppo mentre Germania e Olanda si sfilano, il bronzo è suo, ma segue fino alla fine i consigli di coach Alberto Tabacco, Paolo Taroni, Massimo Bisisio che le urlano dalla quella riva per fortuna così vicina all’acqua 5.
Per Giulia è la quinta medaglia mondiale e non può che renderla più pronta di così al salto verso il traguardo più internazionale che c’è: sport e scuola negli Stati Uniti grazie alla borsa di studio che si è guadagnata con questa cavalcata così giovane, così sudata che già quasi si sente il magone.
Fortunatamente lascia qui eredità ed eredi: nella categoria U19 a Varese c’erano infatti altre due precoci moltrasine che sognano da grandi. Giulia e Marta Orefice, al secondo anno categoria ragazze, erano capovoga e seconda sull’8+ Junior azzurro. C’erano solo altre tre classe 2006 in tutta la compagine italiana eppure le gemelle inseparabili sono riuscite gara dopo gara a trovare e dare consapevolezza: dopo il quarto posto in batteria e il terzo ai recuperi, la finale B vinta è un capolavoro di recupero e voglia di crescere sulla Cina e su qualsiasi sarà il prossimo avversario.
Nonostante il presente così rosa della sua canottieri, il presidente Donegana era naturalmente in barca anche con Davide Comini che, ormai mezzo Fiamme Oro e mezzo Moltrasio, ha cercato di portare il 4- U23 al traguardo con quanta più grinta possibile, purtroppo fiaccata da una preparazione dell’equipaggio arrivata all’ultimo. Quinto posto e un po’ di amarezza (ricordando che anche Matteo Della Valle è a i box per problemi di salute nei mesi scorsi) che speriamo possa presto riscattare.